siamo partiti con l'intento di vedere zone remote dell'entroterra svedese, nella speranza di incontrare anche alci e renne. Molto carina è la cittadina di Mora, ma ovviamente consiglio di farsi un bel giro per il Fulufjället National Park e il Sånfjället National Park. Noi per fare questo viaggio abbiamo affittato un pulmino, ma il camper sarebbe stata la soluzione migliore. Di seguito una mappa che descrive il nostro giro fotografico ed il dettaglio di tutte le tappe corredate da foto fatte dalla sottoscritta. Buon viaggio
SI PARTE: IL SONFJÄLLETS NATIONALPARK
Partiamo una mattina di agosto con un volo low cost (Ryanair) ed arriviamo all'Aeroporto di Nykoping (NYO) alle 13.30. Prendiamo a noleggio un bel furgoncino Toyota Hiace (costo stimato per 6 giorni 8771 Kr = 801,75 €) per raggiungere la nostra prima tappa: il Sånfjällets Nationalpark. Dall'aeroporto sono circa 509 km: tanti kilometri da fare evitando, per quanto possibile, soste inutili al fine di arrivare a destinazione in tempo utile per avere accesso alla nostra casa a Hede, immersa nella tundra (si può prenotare scrivendo a: info@destinationvemdalen.nu). Ovviamente, anche se abbiamo camminato senza sosta, siamo arrivati tardissimo, ma nessun problema: le chiavi le troviamo nella cassetta della posta. Si ma dove sta la cassetta della posta? Sembrava quasi una caccia al tesoro. Trovate le chiavi, però dovevamo trovare la casa... Così ci siamo messi a cercare in tutte le case lì intorno, con le torce in mano (tanto da sembrare dei ladri..) fino a che, verso le due di notte, l'abbiamo trovata: una bella casa in legno, con 1 camera matrimoniale e due camere con un letto a castello ciascuna.
NB. Se prenotate una casa in Svezia, ricordatevi di chiedete sempre se ci sono i servizi all'interno perchè è usanza avere i servizi esterni alla casa.
Prima di andare a dormire, mi sono fermata davanti ad una delle vetrate del salone per vedere il cielo, la luce: ero come catturata, iptonizzata da quel lieve bagliore che si vedeva all'orizzonte e confrontavo sempre un lato con l'altro del cielo...uno nero e pieno di stelle, l'altro illuminato a tal punto da poter riconoscere i colori del suolo. Ecco ciò che mi piace di questi posti...quei colori, quell'oscurità mista a luce che crea una strana sensazione di beata solitudine, mista tra paura e gioia, tra pace e ostilità...Sono andata a dormire quando il sole era già sorto...vedere l'alba è una cosa che mi affascina sempre (ne paesi del nord) e mi piace addormentarmi sapendo che già un nuovo giorno è iniziato.
La mattina seguente, o meglio quella stessa mattina, ci siamo messi in cammino per il Sonfjällets. Mentre ci incamminavamo osservavo ancora il cielo ed in particolare mi soffermavo a mirare il correre delle nuvole: qui il cielo sembra schiaccairsi sulla faccia e le nuvole corrono molto più veloci che in Italia. Quando il cielo è sereno il giorno diventa di un blu intenso che per un fotografo è quello che ci vuole per rendere le proprie foto perfette in termini di luci e colori. La notte invece il cielo è talmente buoio che vedi le stelle meglio che altrove...sembrano più vicine e intense. inserire foto.
Sulla strada verso il Sonfjällets incrociamo un bellissimo esemplare di renna:
Il Sonfjällets è diventato parco Nazionale nel 1909 e nel 1989 fu allargato fino ad includere anche le adienti riserve naturali di Nyvallen e di Nysätern, principalmente per proteggere le sue tundre (uniche!) e l'Orso Bruno.
Appena arrivati al parco, ci dirigiamo verso la casetta rossa Nysäterns Fjällgård ove chiediamo informazioni circa l'orso bruno che era stato recentemente avvistato da quelle parti.
Sorridono quando gli chiediamo se sia pericoloso perchè loro sostengono che lo è solo nel caso in cui ci portiamo dietro dei dolci o del miele (di cui ne va ghiotto), ma in caso contrario se ne sta distante dagli uomini: l'orso bruno non è pericoloso!....certo potete capire la nostra ansia nel mangiare nel parco due snack dolci.... Sulle pendici della montagna (in estate) vi sono numerose bacche e mirtilli, cibo prediletto dell'Orso il cui passaggio è evidente da impronte e segni dei suoi artigli presenti sugli alberi. Regole in caso di incontri ravvicinati con un orso:
stare il piu' calmi possibile e non iniziare a correre (l'orso e' in grado di correre a 55 km/h per 3 minuti percui non serve a nulla scappare). Se l'orso vede una persona scappare, per isitinto, la rincorrera', proprio come succede con i cani randagi;
parlare ad alta voce e non rimanere mai in silenzio. Il silenzio e' scambiato per ostilita';
arretrare lentamente e cercare di non guardare l'orso negli occhi;
se cio' non bastasse occorre fingersi morti semplicemente cadendo a terra.
Orso a parte, il luogo è incantevole, dove la pace regna sovrana. Si dice inoltre che da queste parti, con un pò di fortuna, è possibile vedere anche linci, alci, lemming, ghiottoni e lupi e alzando lo sguardo verso il cielo, l'aquila reale e il gufo reale. Noi però non siamo stati così fortunati...abbiamo incontrato solo due persone che correvano nel parco: per il resto nessuna altra forma vivente (neanche un insetto!). Il paesaggio è molto vario, sebbene pianeggiante: si passa da un fitto bosco ad una pianura con alberi radi e bassi per arrivare alla "vetta" governata da massi di varie misure che rendono il paesaggio decisamente suggestivo.
Infine voglio raccontarvi di un bel memoriale, costruito nel 1995, dedicato al cavallo ed in particolare ai suoi sforzi fatti nel 1800 quando fu sfruttato, nelle foreste di Härjedalens, per trasportare il legname.
FULUFJÄLLET NATIONAL PARK
La mattina seguente siamo partiti (abbiamo quindi fatto solo un giorno nel Sonfjällets Nationalpark) per andare al Fulufjället National Park, e pernottiamo nella cittadina di Särna (3 notti).
Il Fulufjället si trova a NordOvest della Contea di Dalarna, vicino al confine con la Norvegia ed è una delle poche aree della regione non sfruttate. A 1000 metri di altitudine, l'altopiano è formato da fitte foreste e canyons. Da non perdere è Njupeskär (d'inverno è avvolta nel ghiaccio) circondato da Cascate. E' un luogo impressionante, anche per la presenza di una folta varietà di uccelli che vivono vicino alle zone umide. La ghiandaia siberiana è l'emblema del Fulufjället National Park ma nel parco si possono vedere anche linci, lupi e alci.
STOCCOLMA (STOCKHOLM)
Stoccolma è la città che adoro più di ogni altro perchè sa unire civiltà, progresso tecnologico e natura in maniera sublime. Adoro anche la lingua svedese, simile all'inglese per la grammatica ma tedesca nella pronuncia. L'ho sempre condierata una lingua musicale, forse perchè la prima volta che sono salita sulla metro direzione GamlaStan sentivo pronunciare le fermate come se ci fosse un sottofondo musicale... nästa station, Gamla Stan. Era il lontano 1998....quanto tempo è passato da quella mia prima esperienza in terra svedese e tornarci ha riacceso i miei sogni, i miei ricordi. sarei dovuta restare, lo so...avrei avuto tutto quello che volevo...e invece eccomi qui da turista :-(
Di Stoccolma ho visto molto e purtroppo non posso testimoniare fotograficamente tutto in quanto nel 1998, quando potevo fotografare la vera vita da Svedese, avevo una banalissima "UsaeGetta", mentre da turista si vede veramente poco di questo paese magnifico. Pertanto vi mostrerò ciò che posso ma vi suggerirò anche itinerari da percorrere anche se privi di fotografie o con fotografie di non eccelsa qualitá: vi racconterò di posti che meritano di essere visti, come la metropolitana e suoi tanti affreschi e l'Università dove ho studiato.
Avendovi giá raccontato, nella sezione intitolata "Stoccolma: la città per eccellenza", dei posti importanti di Stoccolma, qui vi indicherò ulteriori posti da visitare e che ho rivisto con vero piacere durante questo mio soggiorno da turista.
Innanzitto vi parlo della Stockholm Universitet da cui ha avuto inizio tutto. Un'Università che già nel 1998 era all'avanguardia. Disponeva di una bellissima biblioteca e le lezioni erano completamente diverse dalle nostre: nessuno ripeteva a memoria parti di un libro e nessuno te lo avrebbe mai chiesto. Ciò che importava era capire, comprendere cosa ci fosse dietro a tante parole. Non era certo facile per me studiare a Stoccolma ma alla fine tutto è andato benissimo. Il 7 maggio del 1998 , all'Universitá di Stoccolma, tenne un discorso il nostro Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro
Il mio luogo preferito era invece la spiaggia adience il quartiere Lappis, dove ci sono le case dello studente: piccoli monolocali ma tanto accoglienti.
Particolare evento del 2009 è stato sicuramente il Kulturfestival caratterizzato da musica e carri vestiti a festa. Si cantava e si ballava ovunque: era veramente una meraviglia vedere questa città in festa.
Se vi capita andate anche a vedere una partita di calcio al Zinkensdamms Idrottsplats (stadio di calcio a Sõdermalm).
Infine vorrei ricordarvi di osservare anche la metropolitana perchè nasconde spesso diverse opere d'arte.