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AREZZO

Luglio, 17 - 2022

Arezzo la definisco una piccola bomboniera: il suo centro, circondato ancora oggi da mura millenarie, è un concentrato di storia.

Arezzo nesce come piccolo villaggio di capanne ma con gli Etruschi si trasforma in una vera e propria città caratterizzata da una ricca produzione di ceramica: nel museo archeologico Gaio Clinio Mecenate sono conservati oggetti e statue che ci ricordano quanto fosse fiorente la ceramica aretina già a quell'epoca. I Romani tentarono più volte di conquistarla e nel 284 a.C., sotto il dominio dell'Impero Romani, visse uno dei periodi più floridi: furono costruiti palazzi, strade, nuove mura, l'acquedotto e l'anfiteatro, costruito con blocchi di arenaria, laterizi e marmi, e dalle dimensioni inferiori al Colosseo di Roma tanto da contenere solo 10.000 spettatori, contro i 50 mila del Colosseo. Nel 1333 sui resti del lato sud dell'anfiteatro è stato costruito il Monastero di Monte Oliveto che oggi ospita il Museo Archeologico, al cui interno si possono ammirare reperti rinvenuti durante gli scavi che hanno portato alla luce l'anfitetro stesso.

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Il luogo più caratteristico di Arezzo e potrei dire il più fotografato è certamente Piazza Grande che permette di ammirare l'abside della Chiesa di Santa Maria della Pieve (detta anche Chiesa Pieve di Santa Maria Assunta), costruita tra il 1140 e il 1300, da cui spunta anche il campanile, detto delle "cento buche" a causa delle innumerevoli bifore che lo costituiscono; al suo fianco troviamo il Palazzo della Fraternita dei Laici e sulla destra il Palazzo delle Logge, progettato da Giorgio Vasari nel 1573.

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Dall'altro lato della piazza si possono vedere diversi palazzi tra cui ricordo Palazzo Lappoli (nella foto a sinistra) e Palazzo Brizzolari (nella foto a destra) caratterizzati entrambi da due torri di origine duecento-trecentesca

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La Chiesa di San Domenico costruita in stile gotico tra il 1275 e la fine del XIV secolo, contiene al suo interno affreschi di diversi artisti dell'epoca (come Spinello Aretino, il figlio Parri di Spinello, Donato e Gregorio d'Arezzo, Montano d'Arezzo, il Maestro del Vescovado, Angelo di Lorentino, Giovanni d'Agnolo di Balduccio) ma il più importante è sicuramente il Crocifisso di Cimabue, realizzato intorno al 1268-1271.

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Il Duomo o Cattedrale dei Santi Pietro e Donato, fu costruito con pietra arenaria, in stile Gotico, tra il 1278 e il 1511, ad eccezione della facciata anteriore che fu costruita solo successivamente, tra il 1901 ed il 1914. Al suo interno è possibile ammirare, sull'altare principale, un'arca marmorea trecentesca dedicata a San Donato contenente il suo corpo (la testa si trova nella chiesa di Santa Maria della Pieve di Arezzo).

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Tra i monumenti più importanti del Medioevo troviamo la Chiesa di San Francesco (elevata a Basilica nel febbraio del 1955 da papa Pio XII). Costruita dopo il 1322 in stile gotico ed arricchita successivamente da affreschi, contiente al suo interno uno dei capolavori di Piero della Francesca: la "Leggenda della vera Croce" è un ciclo di dipinti realizzati tra il 1453 ed il 1459 nella Cappella. Al suo interno troviamo anche la Grande Croce del Maestro di San Francesco, un pittore attivo tra il 1260 e il 1280 ed allievo di Cimabue.

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Con l'avvento di Cosimo I De Medici, nel 1539, la città vecchia (interi quartieri, chiese e palazzi) fu distrutta e ricostruita secondo una nuova visione architettonica: di questo periodo è la Fortezza Medicea, costruita per controllare dall'alto la città. Scavi archeologici recenti hanno portato alla luce i resti dell'antica Chiesa di San Donato (datata intorno all'anno Mille) ed una pavimentazione di origine Romana.

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Con la fine della dinastia dei Medici nel 1737, Arezzo passò sotto il controllo dei Lorena che ne determinarono la rinascita grazie anche alla realizzazione di diverse opere di bonifica e la costruzione di vie di comunicazione: simbolo aretino della restaurazione lorenese è la statua di marmo di Ferdinando III di Lorena realizzata, in stile neoclassico, dal fiorentino Stefano Ricci. Inizialmente collocata in Piazza Grande (nel 1822), fu spostata nel 1932 a Piaggia di Murello: Ferdinando III viene qui rappresentato con le vesta tipiche di un Imperatore Romano, coronato di foglie di quercia, simbolo di forza, longevità, perseveranza e lealtà; tiene in mano lo scettro, emblema del potere, mentre ai suoi piedi giace un leone addomesticato, simbolo di regalità e potenza.

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Arezzo fu ancora e ancora distrutta e ricostruita e dopo la fine della seconda guerra mondiale si cercò di ricostruire ciò che era andato distrutto. Nel 1928 venne costruito, nel giardino pubblico detto Prato, il Monumento dedicato a Francesco Petrarca, padre fondatore della lingua italiana, che qui nacque nel 1304.

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Ad Arezzo si trova anche la statua dedicata a Guido Monaco (o Guido Pomposiano), meglio noto come Guido d'Arezzo (991/992 circa - dopo il 1033), che fu un maestro musicale ma che, per le sue innovazioni inerenti il rigo musicale-ditonale (ad esempio utilizzò una chiave per fissare la posizione dei toni e semitoni), venne esiliato in questa città dai monaci pomposiani che non accettavano questa rivoluzione. Così dal 1025, iniziò ad insegnare musica e canto ad Arezzo, nell'antica sede della Cattedrale, situata al Colle del Pionta, fuori dalle mura della città, riuscendo ad applicare la moderna notazione musicale e ponendo le basi del sistema teorico detto solmisazione (la prima forma di solfeggio).

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Ad Arezzo, dal 1931, si disputata una rievocazione storica molto particolare chiamata la Giostra del Saracino in cui la città si veste a festa e si trasforma in vera e propria città medievale: l'evento si tiene due volte l'anno, il penultimo sabato di giugno e la prima domenica di settembre. Vengono inoltre organizzati altri eventi degni di nota come i Mercatini di Natale e la mostra mercato dedicata alla fotografia.

 
Ultimo aggiornamento: 10 Settembre 2022 ©2022 - Tutti i diritti riservati Progetto e sviluppo di Raffella Testi