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ABRUZZO

Aggiornato il Settembre, 10 - 2022

Parlare dell'Abruzzo non è semplice anche perchè il territorio è piuttosto ampio: si va dagli Appennini all'Adriatico, attraversando le province de L'aquila, Teramo, Pescara e Chieti. È una terra a forte rischio sismico soprattutto perchè l'Appennino si trova in una zona in cui la placca africana e quella eurasiatica si incontrano e si scontrano: possiamo ancora vedere le ferite de L'aquila derivanti dal terremoto del 2009 (vedi dettaglio su wikipedia ).

L'Abruzzo è stato lo scenario di molti film, tra cui vale la pena ricordare: Ladyhawke e Il nome della rosa sono stati ambientati a Rocca Calascio; Lo chiamavano Trinità e ...continuavano a chiamarlo Trinità così come Il deserto dei Tartari sono stati girati a Campo Imperatore; La Bibbia è stata girata in parte sul Monte Velino e ad Alba Fucens; La volpe e la bambina è stato girato nel Parco Nazionale d'Abruzzo. L'elenco completo potete trovarlo su wikipedia

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...continuavano a chiamarlo Trinità

PARCO NAZIONALE D'ABRUZZO (PNA)

Il Parco Nazionale d'Abruzzo o semplicemente PNA, oltre ad essere un parco naturale protetto dove vivono diversi animali in libertà, tra cui lupi, orsi e cervi, è anche un luogo ricco di aree faunistiche dove gli animali vivono in semilibertà. Un esempio è dato da Civitella Alfedena dove l'orso vaga libero (e sovente si aggira persino nel centro abitato, attirato da miele e cibo), i lupi, sebbene schivi, mostrano il loro passaggio lungo i vari sentieri del parco ed i numerosi cervi si muovono in totale libertà anche in mezzo all'uomo. I cervi si incontrano sempre e un pò ovunque anche se è consuetudine fotografarli soprattutto durante il periodo di accoppiamento (che va da metà settembre a metà ottobre, salvo cambiamenti climatici che possono far slittare di qualche settimana il periodo), durante il quale si può ascoltare il "bramito", il caratteristico verso che i maschi emettono durante il periodo dell'accoppiamento mentre difendono il loro territorio e le loro femmine.

Il Parco è inoltre ricco di altri tipi di fauna, insetti e naturalmente tantissime piante e fiori: ci sono donnole, poiane, gufi, volpi, oltre a farfalle, coccinelle, cavallette.

Per quanto riguarda invece le aree faunistiche, a Civitella Alfedena ve ne è una di circa quattro ettari, dove si possono vedere alcuni esemplari di Lupo Appenninico (vedi Area Faunistica del Lupo Appenninico ).

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Area Faunistica del Lupo Appenninico, Civitella Alfedena

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Area Faunistica del Lupo Appenninico, Civitella Alfedena

A Civitella Alfedena c'era anche l'Area Faunistica della Lince con due belle linci: purtroppo una è scappata nel 2013 (non è mai stata ritrovata) e l'altra è morta di vecchiaia a gennaio del 2019.

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Area Faunistica della Lince, Civitella Alfedena

Tra le aree faunistiche da visitare, c'è sicuramente il Centro Visita Daini dell'amico Goffredo: un bellissimo posto dove poter avere un incontro ravvicinato con questi bellissimi animali e dove poter passare una piacevole giornata in famiglia. Si arriva facilmente percorrendo la strada che va da Civitella Alfedena a Passo Godi (e viceversa, ovviamente).

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Centro Visita Daini, tra Civitella Alfedena e Passo Godi

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Centro Visita Daini, tra Civitella Alfedena e Passo Godi

A due passi da Civitella Alfedena, potete anche farvi una piacevole passeggiata a La Camosciara, un'area verde attrezzata, dove potrete vedere cervi e camosci, immergere i piedi nei tanti rivoli di acqua fresca che si incontrano lungo il cammino o semplicemente godervi una passeggiata nel verde.

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La Camosciara, Abruzzo

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La Camosciara, Abruzzo

A Villetta Barrea, dove si trova il campeggio, si possono avvistare i cervi: solitamente si trovano qui le femmine con i propri piccoli ma durante il bramito si possono ammirare bellissimi maschi intenti a creare il proprio harem.

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Cervo femmina con i suoi piccoli
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Cervi femmina

Coppo del Principe e Valle Fiorita

A Coppo del Principe si può ammirare la bellissima Faggeta Vetusta e con un po' di fortuna vedere o fotografare il picchio dalmatino, il barbastello e il coleottero rosalia alpina.

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Coppo del Principe

Un'altra area boschiva dove poter fare lunghe escursioni è il "Pianoro delle Forme", anche chiamato "Valle Fiorita" presumibilmente perchè in alcuni periodi dell'anno viene illuminata da una moltitudine di fiori.

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Valle Fiorita
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Valle Fiorita

PARCO NAZIONALE GRAN SASSO E MONTI DELLA LAGA

Il Territorio del parco è articolato virtualmente in 11 distretti Ambientali Turistico-Culturali: 1) Tra i due regni; 2) Cascate e boschi; 3) Via del Sale; 4) Sorgenti del Tronto; 5) Alta Valle Aterno; 6) Strada Maestra; 7) Valle Siciliana; 8) Alte Vette; 9) Terre della Baronia; 10) Grandi Abbazie; 11) Valle del Tirino

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I distretti del Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga

I boschi di questa area sono piuttosto vari: le faggete sono spesso accompagnate da abeti, betulle, cerri, querce, castagni oltre che da tassi, agrifogli, olmi, frassini. Questa varietà è ancora più evidente in autunno quando i boschi si riempiono di foglie cadenti e al contempo si arricchiscono di colori verde/giallo/rossi.

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Bosco, Abruzzo

Cascate della Morricana

In questa parte d'Abruzzo è l'acqua la protagonista. A differenza di altre parti dell'appennino Centrale, formate essenzialmente da roccia calcarea, qui siamo in presenza di rocce arenarie che, essendo impermeabili, permettono all'acqua di scorrere in superficie formando diverse cascate, come quelle della Morricana. Si può arrivare a queste cascate partendo da Ceppo (si parcheggia nei pressi del campeggio) e si continua a piedi seguendo la strada che si inoltra nel bosco per circa 6 Km. Per ulteriori informazioni: Da Ceppo alle Cascate della Morricana.

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Cascata della Morricana

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Cascata della Morricana

Campo Imperatore

Campo Imperatore con il suo Corno Grande rientra nell'area delle Alte Vette . È spesso la nostra meta preferita alla ricerca dello scatto perfetto che immortali il Corno Grande in tutta la sua bellezza. Di fatto lo abbiamo immortalato in tutte le stagioni ed ogni volta sembra di essere in posti diversi. Qui il vero protagonista è il paesaggio: ogni istante è diverso da un altro, ogni dettaglio che ci cattura non ha eguali.

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Campo Imperatore, Abruzzo

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Campo Imperatore, Abruzzo

Al di là del fascino di questo posto, talvolta anche spettrale, bisogna ricordare che qui nulla è scontato, neanche le stagioni: ti può capitare la più bella giornata di sole o la più fredda. E non dipende troppo dalla stagione, visto che può nevicare anche quando non te lo aspetteresti. Così accadde nel lontano 13 ottobre del 1919 (o molto probabilmente tra il 17 e il 19 Ottobre del 1919 quando ci fu l'anticiclone da nord est): in una bella giornata di sole, il pastore Pupi Nunzio di Roio fu sorpreso da una improvvisa tormenta di neve e morì, assieme ai suoi figlioletti mentre portava al pascolo il suo gregge di pecore (5000 pecore). La neve ed il vento gelido non gli permisero di arrivare a Calascio ed il loro cammino si fermò a Vado di San Cristoforo (1675m). Purtroppo a tragedia si aggiunse tragedia perchè anche la moglie morì nel tentativo di salvarli: non vedendoli rientrare e visto l'aggravarsi della tormenta, s'incamminò sul sentiero verso Guado di San Cristoforo ma purtroppo impazzì nell'impossibilità di avanzare e morì anch'essa congelata. I loro corpi furono ritrovati la primavera seguente dopo lo scioglimento della neve. Questa triste storia è stata raccontata dallo scultore Vicentino Michetti che ha voluto così onorare tutti quelli che hanno trovato la morte in queste montagne. Sotto alla statua della moglie di Nunzio di Roio, viene riportata la seguente dicitura: "Qui il 13 ottobre 1919 il pastore Pupo Nunzio di Roio muore con i suoi figlioletti sorpreso da una tormenta. La moglie nel disperato tentativo di portare loro aiuto, impazzisce e muore dal dolore. Lo scultore vicentino Michetti ha impresso nel marmo questa tragedia per onorare tutti quelli che hanno trovato la morte in queste montagne"

Purtroppo le statue, che si trovano a Fonte Vetica, sulla piana di Campo Imperatore, sono state deturpate dai vandali.

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Il pastore Pupi Nunzio di Roio con uno dei suoi figli ed il cane (statue di Vicentino Michetti), Abruzzo

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La moglie di Pupi Nunzio di Roio (statue di Vicentino Michetti), Abruzzo

Rocca Calascio e la Chiesa di Santa Maria della Pietà

Un altro bellissimo posto, scenario di diversi film, è Rocca Calascio, famosa soprattutto per il Castello di origine medievale che si trova a ben 1460 metri sul livello del mare. Costruito per farne una torre di guardia, il castello fu danneggiato nel 1703 a causa di un forte terremoto, che ditrusse interamente il borgo sottostante. Fu ricostruita solo la parte bassa del borgo medievale ma la popolazione lasciò presto le abitazioni ed abbandonò definitivamente il borgo nel 1967. Negli anni '80 il castello fu fortunatamente restaurato e consolidato e nel 2019 è stato inserito dal National Geographic nella lista dei 15 castelli più belli al mondo.

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Rocca Calascio, Abruzzo

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Rocca Calascio, Abruzzo

Lungo il percorso che ci conduce dal borgo al castello, si incontra la Chiesa di Santa Maria della Pietà. Fu eretta nel 1596, sui resti di una precedente edicola votiva rinascimentale, per ringraziare la Madonna di averli salvati da un feroce attacco: fu infatti costruita nel luogo in cui la popolazione ebbe la meglio su una banda di briganti che stava per distruggere i possedimenti della famiglia Piccolomini.

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Santa Maria della Pietà, Rocca Calascio, Abruzzo

Al suo interno possiamo ammirare l'altare principale, decorato con un dipinto raffigurante la Vergine miracolosa, e la statua di San Michele decorata con stucchi barocchi.

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Santa Maria della Pietà (interno, altare principale), Rocca Calascio, Abruzzo

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Santa Maria della Pietà (interno. statua di San Michele), Rocca Calascio, Abruzzo

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Santa Maria della Pietà, Rocca Calascio, Abruzzo

Santo Stefano di Sessanio

foto del 2009 (prima del terremoto)

Il borgo di Santo Stefano di Sessanio, definito la piccola perla d'Abruzzo per la sua bellezza, è interamente costruito con pietra bianca calcarea. La sua struttua difensiva è stata costruita in modo che i suoi viali conducano alla Torre detta Medicea. Santo Stefano di Sessanio è stato purtroppo danneggiato durante il terremoto del 2009 e la torre Medicea che domina il borgo è crollata. Le foto che qui propongo sono state scattate prima del terremoto ma i materiali sono stati recuperati per ricostruire il borgo e soprattutto la torre negli anni successivi (si può vedere il progetto di ristrutturazione e alcune foto recenti che mostrano lo stato della ristrutturazione su Tripadvisor).

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Santo Stefano di Sessanio, Abruzzo

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Santo Stefano di Sessanio, Abruzzo

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Santo Stefano di Sessanio, Abruzzo

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Santo Stefano di Sessanio, Abruzzo

Il lago di Campotosto

Il lago di Campotosto, che si trova al confine tra Abruzzo e Lazio, ha una bellissima vista sulle vette del Gran Sasso. D'inverno, quando la temperatura è più rigida, il lago si ghiaccia ed è ancora più meraviglioso con i giochi di colore che il ghiaccio crea. Lo consiglio anche come meta per picnic.

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Lago di Campotosto, Abruzzo

Valle del Tirino

Sempre all'interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, in località Capodacqua di Capestrano, troviamo un altro paradiso: il Tirino, un fiume limpido alimentato dal Gran Sasso-Sirente, percorre parte dei suoi 25 km di lunghezza nel sottosuolo, lasciando 13 km circa all'aria aperta. L'origine del nome Tirino, che deriva dal greco "Tritano" e significa Triplice sorgente, si deve alle sue principali sorgenti (che sono appunto tre): il Lago 337m slm, Presciano 329m slm, Capo d'Acqua 373m slm. Lungo il Tirino si possono fotografare diversi tipi di uccelli: Folaga, Tuffetto, Airone Cenerino

Per ulteriori informazioni potete visitare il sito della Valle del Tirino.

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Tirino, Abruzzo

PARCO NATURALE REGIONALE SIRENTE-VELINO

Facilmente raggiungibile da Roma in poco più di un'ora di macchina, il Parco Regionale Sirente-Velino è interessante non solo per la natura ma anche per il prezioso patrimonio storico-artistico che lo caratterizza: ricordo Celano, Pescina, Rocca di mezzo ed Alba Fucens, di cui ha magistralmente parlato anche Alberto Angela. D'inverno la cima innevata del Velino si può persino avvistare dal Gianicolo (Roma) .

L'altopiano delle Rocche e le Grotte di Stiffe

L'altopiano delle Rocche si trova, ad un'altitudine compresa tra i 1200 e 1 400 metri s.l.m., tra la bassa Valle dell'Aterno e la Piana del Fucino (tra i comuni di Rocca di Mezzo, Rocca di Cambio e Ovindoli). Circondato dalle catene montuose del Velino e del Sirente, l'altopiano è caratterizzato da fenomeni carsici di grande interesse come doline, inghiottitoi e grotte, di cui ricordiamo quella di Stiffe. La zona boscosa è ricca di faggi mentre l'altopiano è caratterizzato esclusivamente da prati e tutto intorno possiamo ammirare numerose cime sopra i 2000 metri (Monte Rotondo, Monte Cagno, Monte Ocre e Cefalone), che costituiscono mete privilegiate per chi ama passeggiare, sciare o godersi un pò di relax.

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Altopiano delle Rocche, Abruzzo

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Altopiano delle Rocche, Abruzzo

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Altopiano delle Rocche, Abruzzo

Le Grotte di Stiffe si trovano all'interno del Parco Naturale regionale Sirente-Velino, all'apice della forra sovrastante il piccolo paese di Stiffe, a San Demetrio ne' Vestini (L'Aquila). Si tratta di una risorgenza le cui acque provengono dall'inghiottitoio nell'altopiano di Rocca di Mezzo a quota 1253 m. s.l.m. Il torrente sotterraneo scorre dentro la grotta per circa 600 m. formando concrezioni dai più vari colori e piccoli laghetti; il dislivello di circa 70 m. crea cascate di incantevole suggestione. Lo scenario che si apre al visitatore è di mille bellezze.

La grotta è piena di pipistrelli, ma non abbiate paura perchè non sono pericolosi (durante la nostra visita non ci hanno dato mai fastidio, rimanendo sempre appesi a testa in giù). Il percorso sotterraneo è facile ma è solo parzialmente percorribile da chi ha una disabilità motoria: il personale è comunque a disposizione per qualunque informazione in merito (vi consiglio di telefonare prima di andare - Grotte di Stiffe)

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Grotte di Stiffe, Abruzzo

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Grotte di Stiffe, Abruzzo

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Grotte di Stiffe, Abruzzo

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Grotte di Stiffe, Abruzzo

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Grotte di Stiffe, Abruzzo

PARCO NAZIONALE DELLA MAJELLA

Il Parco Nazionale della Majella è prevalentemente montuoso: circondato dai gruppi montuosi della Majella propriamente detta (ampio e compatto massiccio calcareo), del Morrone, del Porrara e dei Monti Pizi, la maggior parte del suo territorio si trova sopra ai 2000m (Monte Amaro, 2793 m, la seconda vetta dell'Appennino; Monte Acquaviva, 2737 m; Monte Focalone, 2676 m; Monte Rotondo, 2656 m; Monte Macellaro, 2646 m; Pesco Falcone, 2546 m; Cima delle Murelle, 2598 m.). Il parco è importante non solo per la tutela della natura, grazie all'istituzione di diverse aree protette, ma anche per la sua ricchiezza storica, archelogica e architettonica (basti pensare a Caramanico e all'Eremo di San Bartolomeo).

Il parco entra nel patrimonio mondiale dei Parchi Nazionali nel dicembre del 1991, dopo decenni di aspre battaglie, ed è pieno di riserve naturali, come il PNA:

  • Riserva naturale Monte Rotondo
  • Riserva regionale Bosco di Sant'Antonio
  • Riserva naturale Quarto Santa Chiara
  • Riserva regionale Majella Orientale
  • Riserva naturale Fara San Martino Palombaro
  • Riserva naturale Feudo Ugni
  • Riserva naturale Piana Grande della Majelletta
  • Riserva naturale Valle dell'Orfento
  • Riserva naturale Lama Bianca di Sant'Eufemia a Majella

Nel parco possiamo avvistare cervi, caprioli, camosci (camoscio d'Abruzzo), lupi (Lupo appenninico), ma anche la lontra (che si trova nell'Orfento, nell'Orta e nel Vella), il Gatto selvatico, la Martora, la Faina, la Donnola, la Puzzola, il Picchio dorsobianco, il Falco pecchiaiolo, l'Astore e tante altre specie, tra cui anfibi particolarmente rari come l'Ululone dal ventre giallo, la Salamandra appenninica e la più rara Salamandrina dagli occhiali. Gli aspri e grandi valloni calcarei, tipici della Majella, costituiscono rifugio ideale per Aquila reale, Gracchio corallino, Gracchio alpino, Picchio muraiolo, Falco pellegrino e il raro Lanario. Nel parco possiamo trovare anche la rara Vipera dell'Orsini, il Fringuello alpino, il Sordone, l'Arvicola delle nevi ed il Piviere tortolino. Per ulteriori dettagli potete visitare il sito del Parco Nazionale della Majella.

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Parco Nazionale della Majella: Roccacaramanico, Abruzzo

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Parco Nazionale della Majella, Abruzzo

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Parco Nazionale della Majella, Abruzzo

Riserva Naturale Valle dell'Orfento

Uno dei percorsi più semplici presenti in quest'area è quello delle Scalelle che costeggia il fiume Orfento. Lungo il percorso si possono ammirare cascate e pareti rocciose che sembrano quasi caderti addosso.

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Parco Nazionale della Majella: Valle dell'Orfento, Abruzzo

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Parco Nazionale della Majella: Valle dell'Orfento, Abruzzo

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Parco Nazionale della Majella: Valle dell'Orfento, Abruzzo

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Parco Nazionale della Majella: Valle dell'Orfento, Abruzzo

La Gola dei Luchi

All'interno del Parco Nazionale della Majella, fra i comuni di Bolognano, Musellaro e Salle in provincia di Pescara, al cospetto del Monte Morrone, ci sono diversi itinerari da percorrere per ammirare la forza creativa della natura: nel corso del tempo, il fiume Orta ha saputo modellare con maestria le rocce calcaree che lo circondano, scavando canaloni e creando salti e incredibili canyon. Il periodo migliore per visitarlo va da giugno a settembre evitando le giornate piovose per la scivolosità delle rocce. Il periodo primaverile è da evitare per l'eccessiva portata delle acque. Una interessante escursione è quella che, dalla frazione di San Tommaso di Caramanico (PE) conduce al Piano dei Luchi (dove la parola "luco" deriva dal latino "lucus" e significa "bosco sacro").

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La Gola dei Luchi, Abruzzo

Eremo di San Bartolomeo di Legio

L'Eremo di San Bartolomeo risale probabilmente a prima dell'anno mille e fu restaurato intorno al 1250 d.C. da Pietro da Morrone, futuro Papa Celestino V. Ubicato nel Vallone di Santo Spirito a circa 700 m.s.l.m sulla Majella, nel comune di Roccamorice (PE), è stato costruito sfruttando un riparo di roccia. Per arrivarci ci sono due diversi sentieri ma il più bello è sicuramente quello che parte dalla Valle Giumentina perchè l'Eremo è visibile, davanti a noi, lungo tutto il cammino. L'altra variante è scendere da Roccamorice ma in questo caso l'Eremo si vede solo nel momento in cui si arriva a destinazione. L'eremo è perfettamente conservato e, sulla porta, presenta ancora una parte di un affresco raffigurante Cristo e la Vergine Maria. All'interno c'è un altare, con una nicchia che conserva la statuetta lignea di San Bartolomeo ed alla sua sinistra una porticina conduce alla piccola cella eremitica che fu luogo di silenzio e preghiera di Pietro da Morrone, futuro Papa Celestino V.

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Parco Nazionale della Majella: Eremo di San Bartolomeo, Abruzzo

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Parco Nazionale della Majella: Eremo di San Bartolomeo, Abruzzo

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Parco Nazionale della Majella: Eremo di San Bartolomeo (affresco), Abruzzo

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Parco Nazionale della Majella - Eremo di San Bartolomeo, Abruzzo

Riserva regionale Bosco di Sant'Antonio

Il bosco di sant'Antonio si estende per 550 ettari con alberi secolari che raggiungono grandezze di tutto rispetto. Oltre al Faggio, vi crescono esemplari di Acero, Quercia, Pero selvatico, Tasso, Agrifoglio, Cerro e il raro Pero cordato. Nel bosco si può incontrare il Picchio dorsobianco, il Picchio dalmatino, la Balia dal collare. Raramente si possono incontrare anche il Lupo, l'Orso e il Gatto selvatico. Da vedere, l'eremo di Sant'Antonio che consiste in una piccola chiesa con un campanile e alcuni locali adibiti ad abitazione.

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Bosco di Sant'Antonio , Abruzzo

RISERVA NATURALE ZOMPO LO SCHIOPPO

La riserva naturale di Zompo lo schioppo è un'area protetta, istituita nel 1987, che si trova nel comune di Morino (L'Aquila). Questa zona, oltre naturalmente ad essere ricca di acqua con una cascata che precipita da 80 metri in un selvaggio anfiteatro di rocce e boschi, è ricca di avifauna: possiamo avvistare il picchio, l'aquila reale, il falco pellegrino, il gracchio alpino, il gufo reale, il barbagiani e la civetta. Ci sono poi caprioli, cinghiali, moscardini, volpi. Una rarità che si può incontrare in questo posto è la salamandrina dagli occhiali (purtroppo non abbiamo avuto la fortuna di vedere nulla che non fosse acqua). La zona è adatta per le famiglie e ci sono diverse aree ristoro. Il periodo migliore è primavera dal momento che la cascata è più ricca di acqua. Trovate tutte le informazioni sul sito della Riserva Naturale Zompo Lo Schioppo.

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Riserva Naturale Zompo Lo Schioppo, Abruzzo

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Riserva Naturale Zompo Lo Schioppo, Abruzzo

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Riserva Naturale Zompo Lo Schioppo, Abruzzo

Caramanico

Caramanico, famoso soprattutto per le sue terme, è un paese ricco di arte e cultura tanto che il suo centro storico è annoverato tra i borghi più belli d'Italia.

Vicino a Caramanico potete trovare l'Abbazia di Santa Clemente Casauria ritenuta un vero museo per la presenza di manufatti artistici conservati al suo interno come l'ambone, il candelabro, l'urna, l'altare. Merita una visita anche il sotterraneo

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Abbazia di Santa Clemente Casauria, Abruzzo

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Abbazia di Santa Clemente Casauria, Abruzzo

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Abbazia di Santa Clemente Casauria, Abruzzo

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Abbazia di Santa Clemente Casauria, Abruzzo

SULMONA

foto del 2009 (prima del terremoto)

Sulmona sorge al centro della Valle Peligna, tra il torrente Vella ed il fiume Gizio, ad ovest delle montagne della Majella e del Morrone, che sovrastano la città. Le foto che pubblico qui sono state scattate prima del terribile terremoto del 2009 che colpì l'Abruzzo e che danneggiò anche la maggior parte dei monumenti di Sulmona: oggi questi sono stati restaurati.

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Sulmona (foto del 24.03.2008), Abruzzo

Il complesso della Santissima Annunziata, il cui ingresso principale si trova a Piazza dell'Annunziata, è il più famoso e rappresentativo monumento della città di Sulmona, dichiarato monumento nazionale nel 1902. Fondata nel 1320 dalla confraternita dei Compenitenti, non conserva tracce della originaria costruzione, sia a causa dei danni subiti dai terremoti, sia per mano dell'uomo che ne ha trasformato l'architettura.

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Sulmona: Chiesa della Santissima Annunziata (foto del 24.03.2008), Abruzzo

Passeggiando per il centro storico di Sulmona, si può ammirare la Chiesa di Santa Maria della Tomba che tra il XIII secolo e il XIV secolo dava il nome all'intero borgo. Sulle sue origini non si hanno informazioni certe: c'è chi ritiene che sia stata eretta sui resti di un antico tempio di Giove, chi invece su parte di quella che sarebbe stata la dimora di Ovidio ed chi invece su un antico sepolcro che si trovava lungo quella che era la navata centrale, poi demolita nel XVII secolo. Il suo nome, che risulta essere un'abbreviazione della locuzione "Santa Maria dalla Tomba Assunta in cielo", si deve al fatto che la Chiesa fu dedicata alla Vergine Assunta. Nel corso dei secoli la chiesa ha subito diverse ristrutturazioni che ne hanno modificato l'aspetto originario: ad esempio tra il XIV e XV secolo il portale ogivale e l'elegante rosone acquisirono il loro aspetto attuale e nel 1857 gli interni vennero trasformati secondo lo stile dell'epoca. Essendo zona sismica, anche i terremoti hanno minato la sua struttura: nel 1706 un terremoto distrusse completamente la parte posteriore del fabbricato, di cui rimasero in piedi la facciata, il colonnato interno ed il campanile; dopo il terremoto del 2009, la Chiesa venne restaurata e le mura consolidate.

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Sulmona: Piazza Plebiscito, Chiesa di S. Maria della Tomba (foto del 24.03.2008), Abruzzo

 
Ultimo aggiornamento: 10 Settembre 2022 ©2022 - Tutti i diritti riservati Progetto e sviluppo di Raffella Testi